Dazi e preordini: il debutto complicato di Switch 2 negli Stati Uniti
Subito dopo la presentazione ufficiale della Nintendo Switch 2 avvenuta il 2 aprile, l’azienda giapponese si è trovata costretta a sospendere i preordini sul mercato americano, a causa delle nuove imposizioni doganali introdotte dagli Stati Uniti. Questi dazi aggiuntivi hanno costretto Nintendo a rivedere rapidamente la propria strategia commerciale, in particolare per evitare conseguenze troppo impattanti sul lancio globale della nuova console. Non si è trattato solo di una pausa tecnica: l’evento ha scatenato riflessioni interne su come bilanciare i costi crescenti senza compromettere il successo della piattaforma. L’azienda ha quindi deciso di fermare temporaneamente la distribuzione per evitare decisioni affrettate e non ponderate. Questo ha evidenziato fin da subito come il contesto internazionale sia un elemento sempre più decisivo nel determinare prezzi, disponibilità e tempistiche di lancio per i prodotti tecnologici.
Strategia di Nintendo: prezzo base confermato, ma accessori più cari
In un momento in cui il dibattito sul costo di giochi e hardware è più acceso che mai, Nintendo ha scelto una via di mezzo: mantenere invariato il prezzo di lancio della Switch 2, fissato a 449,99 dollari negli USA e 479,99 euro in Europa, ma compensare gli effetti economici dei dazi con un rincaro sugli accessori ufficiali. La decisione si inserisce in una logica più ampia di gestione dell’immagine aziendale, evitando una mossa impopolare proprio nel periodo di lancio. Questo è particolarmente significativo se si considera che la prima Switch, nel 2017, costava solo 299 dollari, segnando così un aumento netto di 150 dollari per la nuova generazione. In sostanza, Nintendo ha cercato di minimizzare il malcontento degli utenti spostando l’impatto dell’aumento su elementi non essenziali, pur preservando l’apparenza di stabilità economica della console principale.
Il futuro incerto dei prezzi: le parole del CEO non tranquillizzano
Nonostante l’apparente stabilità iniziale, la situazione resta incerta e soggetta a possibili evoluzioni. Durante una conferenza stampa dell’8 maggio, il CEO di Nintendo, Shuntaro Furukawa, ha dichiarato apertamente che non si può escludere un aumento del prezzo di Switch 2 nel prossimo futuro. Ha spiegato che, qualora le condizioni fiscali imposte dagli Stati Uniti peggiorassero ulteriormente, l’azienda si riserverebbe di valutare varie opzioni di aggiustamento. Questo tipo di dichiarazioni, seppur cautamente formulate, lasciano intendere che un rincaro è tutt’altro che impossibile. Si tratta di un segnale importante: le fluttuazioni geopolitiche ed economiche potrebbero incidere in modo diretto sul costo dei dispositivi, mettendo a dura prova le previsioni dei consumatori. Le parole del CEO si aggiungono a un panorama già segnato da aumenti generalizzati nel settore console, a differenza del passato dove i prezzi tendevano a scendere col tempo.
Prezzi in salita: Sony e Microsoft hanno già aperto la strada
Nintendo non è la sola a trovarsi in questa situazione: il mercato videoludico nel suo complesso sta vivendo un momento anomalo, dove i prezzi tendono non a calare con il tempo, ma ad aumentare. Sony ha già ritoccato più volte il prezzo di PlayStation 5, l’ultima proprio ad aprile, quando ha portato la Digital Edition a 499,99 euro. A sua volta, Microsoft ha rincarato la dose nei primi giorni di maggio, alzando il prezzo di Xbox Series X e Series S: ora la versione digitale della Series X costa 599,99 euro, mentre quella con lettore arriva a 699,99 euro. Anche la Series S è passata a 399,99 euro. Questo trend indica chiaramente come i produttori si stiano adeguando a un nuovo paradigma economico, dove i costi crescenti vengono sempre più spesso trasferiti ai consumatori. Nintendo, con Switch 2, potrebbe seguire la stessa traiettoria, soprattutto se i dazi e le incertezze internazionali dovessero persistere.
Aspettative elevate e vendite previste da record per Switch 2
Nonostante le incertezze sui prezzi, Nintendo si prepara a lanciare la Switch 2 il prossimo 2 giugno, con obiettivi di vendita ambiziosi: per l’anno fiscale in corso, che si chiuderà il 31 marzo 2026, la casa di Kyoto prevede di vendere ben 15 milioni di unità nel mondo. Si tratta di un traguardo considerevole, che indica forte fiducia nelle performance commerciali della nuova console. Almeno nei primi mesi, è probabile che il prezzo resti stabile, anche grazie alla riapertura dei preordini negli Stati Uniti, che conferma l’intenzione di agevolare la partenza. Paradossalmente, acquistare la Switch 2 entro il suo primo anno di vita potrebbe essere più conveniente rispetto a farlo in seguito, se i rincari ipotizzati dovessero concretizzarsi. Tuttavia, lo scenario globale resta instabile e imprevedibile, motivo per cui non esistono al momento certezze sul mantenimento a lungo termine di questo prezzo. Nintendo, però, sembra pronta ad affrontare la sfida con decisione.